Cosa sono i margini? Sono limiti e confini, nella vita come nel teatro. Spesso sono muri che celano vissuti che meriterebbero di essere riscoperti, magari attraverso la loro rappresentazione su un palcoscenico.
A tal fine le associazioni di volontariato Il Luogo dei Possibili e L’incrocio Delle Idee hanno organizzato, con il patrocinio del Comune di Pulsano, la rassegna teatrale “mARGINI”, un progetto ammesso all’Invito 2017 Proposte in collaborazione con il CSV Taranto.
Si tratta di tre rappresentazioni teatrali che, con sipario alle ore 21.00, si terranno presso il Teatro Comunale “Andrea De Marco” (ex Palatrappitu), in via Luigi Di Savoia ai Pulsano; l’ingresso agli spettacoli è con prenotazione obbligatoria ai numeri 3922335133 – 3297373147.
Si inizia venerdì prossimo 27 ottobre con “Parole date” di e con Fabrizio Saccomanno, una produzione di “URA Teatro” di Saccomanno-Pugliese; la seconda rappresentazione si terrà sabato 18 novembre e vedrà portato in scena “Nell’oceano il mondo” – Trumpland Edition di e con Enoch Marrella; venerdì 15 dicembre, infine, sarà rappresentato “Vìtvìt! Storia di una pendolare” di e con Francesca Danese.
Aprirà la rassegna, alle ore 21.00 venerdì 27 ottobre, “Parole Date” con protagonista Fabrizio Saccomanno: attore, regista e pedagogo teatrale, ha fondato nel 2015 la compagnia “URA Teatro” insieme all’attore Fabrizio Pugliese.
Così Saccomanno descrive “Parole Date”: «ho sempre pensato che il teatro è vivo anche perché a volte è inscindibile dagli istanti di vita di cui si nutre. Questo piccolo viaggio nei miei racconti rappresenta suo malgrado il racconto di alcuni frammenti biografici».
«In “Parole Date”, infatti, ripercorro alcune storie – ha piegato Saccomanno – che mi hanno attraversato in più di dieci anni. Certo ci sono alcuni pezzi dei miei lavori. Dalla vita in miniera ad alcuni episodi della mia infanzia. Da una favola che mi folgorò in una sera di inverno, fino ad arrivare ad un racconto di uno scrittore ucraino. Ma c’è anche il racconto del perché certe storie diventano necessarie al punto che ce ne dobbiamo liberare nella condivisione di un momento teatrale. C’è il ricordo delle difficoltà che ho incontrato, delle soluzioni attuate. Provo a dire come mi arenavo nel provare a raccontare il mondo del sottosuolo, come un incontro reale modificava il mio stile narrativo o che cosa ha significato in un dato momento l’incontro con uno scrittore».
Il teatro de “Il Luogo dei Possibili” e “L’incrocio Delle Idee” è un luogo di cittadinanza di tutto ciò che è ai confini e sembra non avere spazio, sembra essere alla periferia. È lì si posa il loro sguardo, attento, sensibile, acuto. Al rimosso, al dimenticato. Alla memoria, che riemerge come vissuto prepotente e pretende il diritto di esserci. Il diritto al palcoscenico.
Taranto, 24 ottobre 2017