Dopo l’ufficializzazione da parte della giunta regionale di candidare la città di Taranto quale Zona economica speciale (Zes), torna a riunirsi il gruppo di lavoro coordinato dal consigliere regionale Gianni Liviano. L’appuntamento è per mercoledì 25 ottobre alle ore 18 negli uffici della Regione Puglia ubicati nella sede del Genio Civile, in via Dante 63 a Taranto.
Incontro che presenta alcune novità dal momento che la partecipazione al gruppo di lavoro (di cui fanno parte i direttori dei dipartimenti Sviluppo economico, Cultura e turismo, Risorse finanziarie della Regione Puglia; i rappresentanti dell’Università e del Politecnico di Bari; il presidente della Camera di commercio di Taranto; il presidente dell’Autorità di sistema dello Jonio; i prof.ri Aldo Berlinguer, docente di Diritto comparato all’Università di Cagliari, e Giuliano Volpe, ordinario di Archeologia cristiana e medioevale all’Università di Foggia; l’avv. Maurizio D’Amico, segretario generale Federazione mondiale Zone economiche speciali; il dott. Franco Milella, esperto di sviluppo locale e già consulente Ocse) è stata allargata al Comune di Taranto, al presidente di Confindustria Taranto e al presidente del consorzio Asi Taranto.
Scopo dell’incontro quello di cominciare a mettere nero su bianco quelle che sono le priorità da indicare, successivamente, al gruppo di lavoro, coordinato dal prof. Domenico Laforgia, che dovrà redigere il piano strategico. Ma la riunione sarà anche l’occasione per continuare a valutare l’opportunità, tenendo conto delle indicazioni che giungono dal ministro De Vincenti, di dare vita ad una Zes interregionale con Taranto e Matera (più propriamente lo scalo di Ferrandina) insieme.
“Il provvedimento licenziato dalla giunta di candidare Taranto quale zona economica speciale”, commenta il consigliere regionale e coordinatore del gruppo di lavoro, Gianni Liviano, riveste un significato importante perché testimonia come l’intuizione di utilizzare la Zes, come uno dei punti cardine della legge regionale speciale per Taranto, era giusta. Ma la candidatura di Taranto – aggiunge Liviano – è solo il punto di partenza. Adesso occorrerà cominciare a ragionare sul piano strategico che è il vero core business della Zes, lo strumento senza il quale la Zona economica speciale rischierebbe di rimanere soltanto sulla carta. Con la Zes, Taranto potrebbe svolgere un ruolo cardine nell’ambizioso progetto cinese One Belt One Road (la riedizione dell’antica Via della Seta) che prefigura – conclude Liviano – interessanti opportunità di aumento degli interscambi commerciali fra l’Estremo Oriente e l’Italia attraverso il diretto coinvolgimento del suo apparato logistico-portuale”.