Le scriventi Organizzazioni Sindacali, CHIEDONO UN CONFRONTO a tutte le parti in indirizzo che vorranno ascoltare l’allarme, ancor più preoccupate di ieri, sulla vicenda ILVA e sulla delicatissima situazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’INDOTTO ILVA, al momento esclusi da qualsiasi ragionamento legato alla trattativa in forte salita presso il Mise.
Le scriventi auspicano che in uno stato democratico, i più deboli, senza tutele, senza ammortizzatori sociali, non siano lasciati al loro destino, abbandonati, colpevolmente, alle logiche del mercato, dei cambi appalto o assegnazioni di commesse al MASSIMO RIBASSO che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero portare forti riduzioni orarie, reddituali e delle tutele normative e contrattuali, o, peggio ancora, la fuoriuscita dal mercato del lavoro Indotto Ilva.
Ecco chi sono: 7.603 lavoratori e lavoratrici dell’indotto dipendenti di circa 346 aziende, operai addetti alle pulizie civili e pulizie industriali, manutentori, edili, carpentieri, autisti, addetti mensa, cuochi, elettricisti ecc ecc, con contratti part-time, interinali, a tempo determinato o indeterminato autorizzati tutte le mattine, pomeriggi e notti a presentarsi presso la portineria Imprese (sulla strada provinciale per Statte Taranto) per iniziare la loro avventura con le loro tute arancioni e con poche tutele occupazionali e di sicurezza.
Oggi le Istituzioni, la politica, garantiscano:
Che nessun lavoratore perderà un posto di lavoro, compreso i lavoratori e le lavoratrici dell’indotto;
Una discussione di un piano industriale serio che non possa prescindere da prendere in considerazione tutte le unità che lavorano nel mondo dell’indotto, di come saranno utilizzate a seguito della nuova organizzazione industriale dell’azienda AM INVESTCO;
Utilizzo delle maestranze dell’indotto già presenti nell’Ilva per i lavori di bonifica previsti;
Ammortizzatori sociali uguali per tutti compreso il mondo dell’Indotto;
Agevolazioni per esposizione amianto e prepensionamenti anche per i lavoratori dell’indotto;
Lavoro e Sicurezza, Salute e benessere per tutti compreso l’Indotto.
Riparta anche da qui il TAVOLO ISTITUZIONALE AL MISE, e fate in modo che non rimangano lettera morta i principi costituzionali della pari dignità sociale e dell’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori allo sviluppo economico e sociale dell’Italia. I lavoratori dell’indotto continueranno a lavorare nel silenzio, uniti come sempre, e le loro famiglie continueranno a credere nelle Istituzioni, certi che il loro grido venga ascoltato da chi ne ha la responsabilità e da chi, quei principi costituzionali ha giurato di seguirli.
I segretari generali di categoria