No esuberi, no licenziamenti, no azzeramento diritti, assunzione dei lavoratori dell’ appalto che hanno perso il lavoro in questi anni per le bonifiche (che chiedono abbiano una cabina di regia locale e non commissariale, “visto che i commissari hanno già fatto numerosi danni”) e soprattutto la valutazione del danno sanitario obbligatorio: Queste le richieste che USB ha fatto al Governo in merito alla questione Ilva durante l’incontro di ieri a Roma presso la Commissione Attività, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati “Abbiamo ribadito che se trattativa ci deve essere, l’acquirente deve essere statale – dichiara Franco Rizzo, coordinatore provinciale USB -. Abbiamo confermato la nostra netta posizione sulla vicenda Ilva: il piano industriale presentato da Arcelor Mittal è irricevibile e come tale va etichettato anche dal governo italiano”. La delegazione USB ha ricordato durante l’audizione che tanto la legislazione italiana, quanto quella comunitaria, negano la possibilità a un’impresa acquirente di assumere solo parte dei dipendenti dell’impresa cedente qualora questa sia in attività.
“A questo punto, dopo lo stop imposto alla trattativa da parte del ministro Calenda, occorre uscire dall’equivoco con l’avvio da parte del governo dell’iter per un nuovo intervento pubblico nella siderurgia che impegni anche istituzioni locali e organizzazioni sindacali – vanno avanti dall’esecutivo nazionale-.
Denunciando come inaccettabile la segretezza imposta dall’Esecutivo sugli atti riguardanti la gara e l’assegnazione di Ilva a Arcelor Mittal, abbiamo invitato i deputati a focalizzare l’attenzione sulle ricadute occupazionali dell’operazione Ilva, sia direttamente alla luce delle migliaia di esuberi annunciati, che sull’indotto, in particolare dell’area tarantina che è quella più pesantemente colpita dal piano di Arcelor Mittal. Ci auguriamo che il Governo cambi direzione sulla questione Ilva, altrimenti siamo già pronti a mobilitarci”.
“La partita è troppo importante per tenere fuori Regioni e Comuni che sono i rappresentanti dei cittadini – continua Rizzo -. È un gesto di democrazia che finora è mancato”.
Intanto in queste ore Matteo Renzi è in terra ionica per il suo tour con il treno d’ascolto. “Sono stato invitato anch’io ieri a partecipare al treno di Renzi, ma, mi dispiace per lui, soffro il mal di treno ed ho declinato l’invito”, chiude ironicamente il coordinatore provinciale USB.