Sia il Governo nazionale che quello regionale hanno posto in essere negli scorsi mesi due importanti strumenti tesi a contrastare la povertà. RED (Reddito di dignità) e SIA (Sostegno di inclusione attiva) corrispondono a due benefici che per essere fruiti oltre al reddito basso certificato con ISEE da parte dei richiedenti prevede il presupposto fondamentale della sottoscrizione di un impegno per superare il disagio e conquistare gradualmente autonomia.
L’intenzione del legislatore insomma è quella di fornire strumenti non solo economici, ma anche culturali, assistenziali e di servizio per sostenere l’inclusione sociale e lavorativa di questi cittadini in difficoltà.
C’è bisogno insomma di una rete – spiega Cisberto Zaccheo di UNSIC (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) che attraverso il patronato territoriale monitora queste informazioni – che sia in grado di sostenere questi processi e che insieme ai Comuni, ai centri per l’impiego, ai servizi sanitari, alle scuole e alle parti sociali sia in grado di rendere questo impegno possibile da perseguire. Insomma – dice Zaccheo – l’obiettivo è aiutare le famiglie che vivono in queste condizioni fornendo un progetto, pattuito con loro, che li aiuti in questa crescita.
Presupposto che su Taranto sembra aver subito un empasse.
Non siamo infatti ancora a conoscenza del progetto presentato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune Taranto nell’ambito della piattaforma regionale, e quale platea sia coinvolta nel dettaglio non solo nei progetti di inclusione sociale e sostegno al reddito ma anche in quelli di inclusione lavorativa – spiega il referente dell’UNSIC – Perché non basta sostenere con 600 euro mensili queste persone occorre avviare un processo più ampio di “riabilitazione” all’interno della comunità.
Avremmo già dovuto iniziare a discutere di questi progetti nelle commissioni di valutazione del Comune di Taranto, ma ad oggi sulle domande, sulla graduatoria e soprattutto sull’offerta di progetti di tirocinio presentati da soggetti pubblici e privati non abbiamo ancora notizia – dice Zaccheo – mentre sarebbe il caso di stringere i tempi vista la perdurante crisi del sistema Taranto nel suo complesso.
Chiediamo al Comune di Taranto di fare presto – conclude Cisberto Zaccheo – ci sono troppe famiglie che hanno bisogno di risposte e dell’aiuto per continuare a sperare nel domani.
Per tale ragione l’UNSIC chiede inoltre di proseguire con l’attività di sensibilizzazione e promozione degli strumenti al fine anche di invogliare le aziende interessate a produrre progetti idonei allo scopo.
Taranto, 19 ottobre 2017