“Tecnico Superiore specializzato nel Management della Filiera dell’Economia del Mare con particolare riferimento a quella Turistico-Nautica”. È questo il titolo del percorso biennale, unico in Puglia, che dovrebbe partire a novembre dell’anno accademico 2017 con ubicazione a Taranto, presentato oggi a Taranto dalla dott.ssa Giuseppina Antonaci, presidente della fondazione Its Iota Sviluppo Puglia, nel corso di un incontro organizzato dal consigliere regionale Gianni Liviano.
Si tratta di un corso che è destinato ad un impatto notevole sul territorio per le implicazioni che avrebbe anche sul tessuto imprenditoriale dal momento che, oltre alle ore di didattica, gli studenti saranno impegnati in stage nelle imprese del territorio.
Un corso, rivolto a 25 ragazzi, che guarda ad un turismo che a Taranto è in costante crescita e che rappresenta un progetto ambizioso che ben può contribuire allo sviluppo del territorio che
ha nel mare un attrattore fondamentale. Un corso per giovani diplomati, è stato detto, che non ha eguali in Puglia, che prevede duemila ore delle quali, appunto, 950 dedicate a stage in azienda.
Il tutto attraverso una forte sinergia tra Università e Its chiamati a giocare insieme la stessa partita il cui risultato è raggiungere obiettivi misurabili di occupazione giovanile e di produttività delle imprese, con una chiara divisione e integrazione del lavoro. Soprattutto devono progettare, sperimentare, monitorare, narrare coinvolgendo in sperimentazioni concrete le imprese e spiegare cosa avviene ai giovani e alle famiglie. Con l’Università che deve costituire il cosiddetto valore aggiunto per la costruzione di reti sul territorio.
E l’Università di Bari fa parte della Fondazione Istituto Tecnico Superiore Regionale per l’Industria dell’Ospitalità e del Turismo Allargato che sta predisponendo il progetto e la pianificazione delle attività relative al percorso biennale, che dovrebbe partire a novembre dell’anno accademico 2017 con ubicazione a Taranto (al momento il dipartimento Studi giuridici dello Jonio, attraverso il prof. Notarnicola, si è detto disponibile ad ospitare il corso).
Per l’implementazione del profilo professionale è stato individuato un gruppo strategico del quale fanno parte l’ITS, l’Università di Bari e il Magnifico Rettore UniBa, e vede, tra i soggetti impegnati, il prof. Vito Santamato, docente del dipartimento di Economia, Management e Diritto di UniBa, in particolare, sta seguendo l’intero percorso.
“I percorsi ITS – ha spiegato la presidente della fondazione, Giuseppina Antonaci – si fondano su una didattica laboratoriale e su un 40% di attività di stage. La flessibilità e l’autonomia progettuale ed organizzativa degli ITS permette di co-progettare e realizzare con le aziende profili formativi rispondenti ai loro bisogni reali. Gli allievi – ha aggiunto – svolgono, durante il periodo formativo, diverse attività sul territorio, supportano l’organizzazione e la gestione di eventi, anche a livello nazionale.
Nati nel 2010, gli Istituti tecnici superiori (Its) sono scuole tecnologiche che propongono un biennio di specializzazione in settori specifici, dalla mobilità ad agroalimentare e moda e, ora, con il corso che dovrebbe partire a Taranto, del turismo e della nautica. “L’obiettivo – ha ribadito la presidente Antonaci – è quello di avere uno sbocco occupazionale immediato”.
Obiettivo da raggiungere attraverso “la comunità di filiera, dove i giovani vengono preparati alle esigenze delle imprese disseminate tra i distretti italiani passando attraverso l’aggiornamento tecnologico e innovativo nella formazione professionale degli allievi, abituati a ragionare con la prospettiva e gli strumenti di aziende che tentano di aprirsi alla concorrenza mondiale tra industria 4.0, e-commerce e comunicazioni digitali”.
L’Its conta già su un parterre di imprese che hanno aderito alla fondazione e il cui ruolo sarà quello di accogliere, all’interno delle proprie aziende, gli studenti tirocinanti con la possibilità di assunzione “attraverso – ha puntualizzato la Antonaci – contratti di apprendistato di terzo livello che permettono, comunque, allo studente di continuare a studiare”.
La presenza delle imprese nella fondazione è importante proprio per far sì che ci sia un diretto rapporto tra studio e lavoro. Del resto l’Its Iota Sviluppo Puglia, è stato sulla base della programmazione della Regione Puglia ed ha come finalità prioritaria quella di promuovere la diffusione della cultura tecnica e scientifica, di sostenere attivamente le misure per lo sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro, e di quelle, più generali, di accrescimento della comunità regionale, in linea con quanto espresso dall’articolo 13, comma 2, della legge n. 40 del 2007.
“L’adesione alla fondazione non comporta oneri dal momento che le imprese che vogliano farne parte possono contribuire, diciamo così come cofinanziamento, mettendo a disposizione le proprie strutture, i propri macchinari e le proprie tecnologie”, ha aggiunto la presidente Antonaci, mentre i ragazzi che vorranno iscriversi (c’è tempo fino al 16 ottobre) “sosterranno come unica spesa onerosa il versamento di 20 euro per l’ammissione alla selezione che prevede prove su risoluzioni di crisi aziendali, un corso di Inglese, un colloquio motivazionale. Al termine della prova verrà stilata una graduatoria e i primi 25 classificati saranno ammessi ai corsi”.
Un progetto ambizioso che ha incontrato i favori dei rappresentanti di Camera di commercio, Ordine degli ingegneri, Ordine dei commercialisti, Confindustria, Autorità portuale, sindacati (per la Cgil era presente il segretario provinciale Paolo Peluso mentre per l’Usb il coordinatore provinciale Franco Rizzo), e dell’Università presenti all’incontro.
“L’iniziativa, che vede la Regione Puglia in prima linea avendo previsto la creazione degli Its nell’ambito della programmazione, mi sembra davvero interessante”, ha commentato il consigliere regionale Gianni Liviano. “Da tempo – ha aggiunto Liviano – stiamo provando a rafforzare sul nostro territorio l’offerta formativa, attraverso la costruzione di filiere, in modo da legarla al mondo del lavoro. Occorre, inoltre, trovare quegli strumenti capaci di trattenere i giovani nella nostra città e questo possiamo farlo soltanto se saremo in grado di mettere a loro disposizione un sistema formativo di qualità e di originalità. Mi pare – ha concluso Liviano – che questa proposta rientri in questi obiettivi. Per questo mi sono fatto promotore dell’incontro odierno”.