“Oggi alle 18 mi recherò all’ospedale Moscati per salutare la salma di quel ragazzo libico che giovedì si è tolto la vita gettandosi dal terrazzo del nosocomio dove era, temporaneamente, ricoverato. In un periodo in cui l’umanità si va smarrendo e dove si gioca a fare i paladini pro o contro razze e civiltà, dire una preghiera per quel ragazzo di vent’anni, che ha deciso di togliersi la vita in un posto lontanissimo da casa sua e dai suoi affetti, mi sembra un atto di umanità dovuta. Come un atto di umanità è pregare anche per le vittime degli attentati terroristici che continuano a sottrarre la vita a persone innocenti. Nel nostro piccolo, con tutti i nostri limiti, dobbiamo farci costruttori di umanità, di accoglienza, di rispetto di diversità. Questo mio gesto, allora, vuole essere un piccolo gesto di riconciliazione alla ricerca di una rinnovata umanità che, talvolta appare distante e lontana: ogni uomo e mio fratello”.