Tocca a loro, ora, ai 45 corsisti che martedì e mercoledì scorsi hanno seguito le lezioni tenute dal dottor Mario Balzanelli, fare la differenza.
Il progetto “Ribatti”, di Acli Taranto e 118 Taranto, ha messo dei semplici cittadini nella condizione di poter diventare degli “eroi”: uomini che salvano altre vite umane, perché in grado di sapere dove mettere le mani. In questo caso sul torace e sui tasti di un defibrillatore automatico, per far ripartire un cuore impazzito.
Il dottor Balzanelli, che con Aldo La Fratta (oggi referente del progetto nato quando era ancora presidente Acli) sostiene da tre anni “Ribatti”, parla di una “rivoluzione culturale” prima che di un semplice addestramento. Una rivoluzione che deve portare ogni cittadino a essere cosciente, appunto, della differenza che può fare di fronte a un arresto cardiaco improvviso.
“Ribatti”, dopo aver creato l’embrione della rete di cardioprotezione cittadina coinvolgendo alcuni bar di Taranto, ha deciso di rivolgersi ai condomìni, dove la tranquillità è solo apparente. È lì, infatti, che avviene il 70% degli arresti cardiaci improvvisi ed è lì che un semplice cittadino, motivato e opportunamente formato, può offrire il suo contributo.
Per l’edizione 2017, quindi, il progetto ha assunto la definizione di “home defibrillation” individuando 8 condomìni (situati in via Brigantini, via Livio Andronico, corso Annibale, via Anfiteatro, via caduti di Nassirya, viale Virgilio, via Francesco Como e via Canale di Sicilia) cui ha concesso in comodato d’uso gratuito altrettanti defibrillatori, grazie anche al coinvolgimento degli amministratori. In seguito, ha intercettato le volontà dei condòmini, individuandone 45 disponibili a formarsi e a prestare il loro intervento in caso di emergenza.
Un’esperienza nuova per tutti, interessati alla lezione frontale tenuta dal dottor Balzanelli e alle sessioni operative durante le quali, grazie alle indicazioni degli istruttori e all’ausilio di un manichino da addestramento, hanno potuto simulare un intervento di soccorso.
Tra i corsisti anche alcuni provenienti da Sava, dove “Ribatti” ha messo le radici donando ad AVIS e Comune un defibrillatore ciascuno grazie alla mediazione del vicepresidente provinciale ACLI Mimmo Lomartire.