Ciò che accade nel consiglio comunale di Lizzano, dubito si ripeta in qualche altro paese in cui si rispettino le leggi e la democrazia.
Accade che si convochino i consigli comunali senza prima attivare la conferenza dei capigruppo e ancora peggio si annuncia l’elenco delle interrogazioni e interpellanze durante la seduta del consiglio, senza averle inserite nell’ordine del giorno e in assenza totale della documentazione, che per legge deve essere consegnata con largo anticipo al consigliere.
Questa triste vicenda, ormai consuetudine nella sconfortante amministrazione Macripò, si ripete dall’inizio del mandato senza alcuna risposta, dopo che più volte è stato chiesto un cambio di direzione da parte dei consiglieri di opposizioni, richiamando il Sindaco e il presidente del consiglio all’osservazione della legge e del regolamento consiliare.
A conferma di ciò, nella mattinata di mercoledì si è ripetuta la stessa scenetta, in un consiglio comunale deserto convocato alle otto di mattina, sono stata chiamata in causa dalla presidente del consiglio per sottoporre alcune interrogazioni, da me protocollate lo scorso anno, tra cui l’abbandono e l’incuria del verde pubblico e lo stato di abbandono del cimitero comunale.
Per la prima volta, venendo meno e con grande rammarico al mio compito, mi sono rifiutata di discuterle in quanto il Sindaco non solo ha ritenuto portare all’attenzione del consiglio problemi seri dopo oltre duecento giorni dalla richiesta, ma si era anche sottratto dal dovere di produrre la documentazione scritta che avevo richiesto a completamento della mia missiva.
Ho fatto presente al Sindaco Macripòo e alla presidente del consiglio Caniglia, che il dovere di fornire risposte al consigliere comunale non è un optional che si attribuisce in base alle simpatie politiche ma un diritto acquisito con il mandato elettorale e che dietro le richieste del consigliere comunale c’è la voce del cittadino che chiede informazioni, segnala problemi e denuncia disagi.
Negare al consigliere il suo diritto di ricevere le informazioni richieste nei tempi brevi, significa non interessarsi dei problemi di Lizzano e lo dimostra il fatto che dopo aver denunciato il problema dell’essiccamento della villa del convento, l’incuria delle strade comunali e delle ville comunali, la mancanza di segnaletica e l’abbandono dei rifiuti nel cimitero comunale, a distanza di mesi la situazione non è cambiata per niente e che tutto giace nell’abbandono completo e disinteressato dell’amministrazione.
Per questo motivo, ho inviato una lettera al Prefetto di Taranto, chiedendo a S.E. di intervenire e valutare il comportamento del Sindaco e della giunta, affinché adotti i provvedimenti necessari ad assicurare il rispetto del consigliere comunale di minoranza.
Cosima Cervellera
Consigliere comunale Lizzano
Lizzano, 29-06-2017
S.E. Prefetto di Taranto
Prefettura.taranto@interno.it
protocollo.prefta@pec.interno.it
Oggetto: Violazione dell’articolo 43 del d.lgs. 18 Agosto 2000 numero 267 e art 49 del regolamento del consiglio comunale di Lizzano.
La sottoscritta Cosima Cervellera consigliera comunale del Comune di Lizzano, con la presente intende rappresentarLe una anomalia , più volte riscontata, durante lo svolgimento del mandato elettorale.
PREMETTO di aver presentato le seguenti interrogazioni:
1) Interrogazione urgente rivoltata al Sindaco inviata con pec in data 11/10/2016 protocollo numero 11789, circa lo stato di abbandono e degrado degli spazi verdi, delle ville comunali e le strade comunali.
2) interrogazione consiliare scritta urgente rivolta al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale e al responsabile ufficio, inviata in data 30/01/2017 da posta certificata protocollo numero 991 circa lo stato di abbandono del cimitero comunale.
3) interrogazione consiliare urgente rivolta al Sindaco inviata in data 01/02/2017 protocollo numero 1142 con pec circa la mancata attuazione dell’articolo 6 d.l.22 Ottobre del 2016 numero 193
4) Mozione consiliare inviata al Sindaco in data 22/03/2017 numero protocollo 3461 per l’installazione di cartelloni stradali per la promozione del territorio.
Rilevato che:
per le predette interrogazioni e la mozione alla data odierna, sono rispettivamente trascorsi n.: 258,146,144,95 giorni dalla data di inoltro e ricezione alla PEC comunale, le stesse non hanno avuto ancora risposta e che in data 20/06/2017 è stato convocato il consiglio comunale in sessione straordinaria per il giorno 28 Giugno 2017 senza specificare se le stesse saranno oggetto di discussione durante la seduta del consiglio.
CONSIDERATO CHE
– il Decreto Legislativo n.267/2000 (TUEL), all’articolo 43, prevede, da una parte, il diritto dei consiglieri comunali di presentare interrogazioni e mozioni e di ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato e, dall’altra parte, l’obbligo per il Sindaco o gli assessori da esso delegati di rispondere entro trenta giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri;
– il Regolamento del Consiglio Comunale (art. 49 al comma 3) confermano il suddetto termine di 30 giorni per fornire risposte alle interrogazioni scritte e (art. 49 comma 4) ove non venga richiesta la forma scritta, il Sindaco stabilisce la seduta per lo svolgimento della interrogazione.
– l’art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione) prevede che il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro 30 giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a €. 1.032. Tale richiesta deve essere redatta per in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa;
– la mancata risposta alle interrogazioni dei Consiglieri, oltre a costituire una compromissione del diritto dei consiglieri proponenti ad esercitare con pienezza, tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare, è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’Amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma per chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino ed orientare così al meglio le azioni dei consiglieri.
CONSTATATA
La palese e reiterata violazione delle norme del TUEL e del vigente Regolamento per il
Funzionamento del Consiglio Comunale, concernenti i diritti e le prerogative dei
Consiglieri Comunali e che nella fattispecie lede la preminente attività di conoscenza delle
minoranze consiliari e pregiudica, stante i ritardi nel fornire documenti e risposte, il potere
di controllo delle stesse minoranze consiliari;
CHIEDE
A S.E. Ill.ma di valutare il comportamento del Sindaco e/o della Giunta Comunale ed
eventualmente adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni atti ad assicurare il
rispetto dei diritti del Consigliere Comunale.