Il dato elettorale dei ballottaggi non lascia spazio a troppe interpretazioni. Il partito dell’astensione in primo luogo, soprattutto a Taranto, è sicuramente il vero vincitore. Il nuovo sindaco è espressione del 15,9% degli aventi diritto al voto. Sarebbe stata ovviamente la stessa cosa a parti invertite. E’ un dato su cui occorrerà riflettere, anche in termini di necessario adeguamento della normativa alle nuove tendenze dell’elettorato. Fermo restando che l’obiettivo primario deve essere quello di riportare alle urne i cittadini. La sconfitta, a Taranto, Martina Franca e Mottola, ha ragioni diverse che saranno sicuramente oggetto di una prossima attenta analisi. In prima battuta è evidente che a Taranto si siano confrontati da un lato una proposta inclusiva che ha unito intorno ad una candidata di spiccata personalità, sicuramente libera da qualunque forma di vincolo, che ha coerentemente mantenuto fino in fondo la propria indipendenza rifiutando apparentamenti innaturali, esperienze consolidate nell’ambito di storici partiti di centro destra, ed espressioni della società civile; ottenendo un risultato eccezionale rapportato al difficile contesto. Dall’altro un insieme di segmenti della sinistra, pezzi del PD che fino al congresso erano contrapposti, e continueranno ad esserlo(!), reduci della appena conclusa disastrosa esperienza amministrativa, nonché altri gruppi di fuoriusciti del PD, miracolosamente recuperati al secondo turno. Miracolo avvenuto, per intercessione di Michele Emiliano, attraverso la moltiplicazione di poltrone e incarichi. Tutto qui. Ha ragione Stefania Baldassari quando dice che Melucci è il sindaco del PD. A lui in ogni caso gli auguri di buon lavoro. Ne ha sicuramente bisogno, così come Taranto necessita che le tante promesse fatte in campagna elettorale siano mantenute. A Mottola, invece, è accaduto quanto si è verificato in tutta Italia quando al ballottaggio era presente il M5S. E’ indubbio che la sinistra abbia votato non PER ma CONTRO, visto che il neo sindaco ha quasi raddoppiato i voti del primo turno! Martina Franca merita sicuramente un discorso a parte; ancora una volta il centro destra che, insieme, al primo turno ha raccolto abbondantemente oltre il 60% dei consensi, al ballottaggio perde perché diviso. Non ci sono altre valutazioni da fare. Il primo turno ha chiaramente segnalato la scelta dei cittadini per il centro destra, e nell’ambito del centro destra ha indicato in Pizzigallo il sindaco da eleggere. Il resto è già storia. Chi ha sostenuto la sinistra anziché il centro destra si assuma le proprie responsabilità. Resta la grande soddisfazione per la riconferma al primo turno, a Castellaneta di Giovanni Gugliotti, e a Sava di Dario Iaia, due riconferme che segnalano come abbiano governato bene durante il primo mandato. A tutti i nostri candidati il mio ringraziamento per l’impegno, la passione, il calore che hanno saputo trasmettere, in una campagna elettorale difficile e per molti versi brutta.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati