Nel pomeriggio di oggi FIM FIOM UILM saranno ricevute a palazzo Chigi dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni, per discutere di Ilva dopo la cessione del gruppo ad ArcelorMittal. “La nostra Organizzazione sindacale fortemente rappresentativa nello stabilimento di Taranto è stata esclusa, nonostante la richiesta formale avanzata contemporaneamente a quelle di CGIL CISL UIL, e pertanto non sarà presente – dichiarano da USB nazionale e provinciale -. Un fatto gravissimo che testimonia quanta poca trasparenza ci sia stata e continui ad esserci in questa vicenda. L’esclusione di USB, unanimemente decisa da FIM FIOM UILM e Governo, colpisce prima di tutto il più elementare diritto dei lavoratori di scegliersi liberamente il proprio sindacato. Chi ha paura della trasparenza e della democrazia?
Le ragioni della nostra esclusione sono parte del teatrino della vecchia e usurata politica di palazzo che assegna ruoli solo al sindacalismo “responsabile”, quello cioè compatibile e asservito alle logiche di imprese e governo. Sindacalismo che porta la responsabilità del disastro politico e sociale di questo paese”.
USB dichiara che “non sapremo cosa si diranno oggi Gentiloni, Palombella, Bentivogli e Landini ma è certo che quando la trasparenza manca, quando si esclude un sindacato così rappresentativo, nella più grande acciaieria d’Europa, non si opera per il bene dei lavoratori. Taranto e i lavoratori Ilva non hanno bisogno di passerelle e di pacche sulle spalle ma piuttosto di atti concreti, di scelte coraggiose e di grande respiro”.
USB auspica ad uno scatto di dignità e forza da parte di tutto il sindacato per imporre alla politica e “al nuovo padrone privato un risarcimento sociale per Taranto, i suoi cittadini e per i lavoratori Ilva. Prendiamo atto che così non è. Com’è accaduto in moltissime altre rilevanti vertenze (Alitalia, Piombino, ecc) il sindacalismo “responsabile” di Cgil Cisl Uil ha semplicemente accompagnato il processo di riduzione di salari e diritti dei lavoratori senza peraltro salvare le aziende.
Così non va. USB non è parte di questo teatrino. I lavoratori, il diritto alla salute, al lavoro ed al reddito vengono prima dei buoni uffici con la politica di palazzo. Siamo pronti ad una mobilitazione straordinaria nella vertenza Ilva. Chi ci esclude è avvisato”.