E’ giunta come un fulmine a ciel sereno la proposta degli imprenditori indiani che prevedono il sostanziale licenziamento di circa 5/6000 mila esuberi previsti da entrambi i piani industriali che riguardano l’ILVA ed una riduzione dei salari. Ma la capacità imprenditoriale delle due cordate dov’è? Condannare 5/6000 mila famiglie sul lastrico è l’unica soluzione al rilancio economico/industriale di una città già condannata da tempo al default? Ma è mai possibile che Taranto deve subire ancora questo tsunami? Taranto ha bisogno di imprenditori capaci di guardare oltre ogni semplice calcolo matematico per rilanciare le sorti di un’intera comunità, di un’intera provincia, troppo facile far quadrare i conti (propri) a scapito dei lavoratori e dell’ambiente. Troppe volte, ormai, per salvaguardare gli interessi economici non si tiene conto della salute e delle tasche degli italiani. Dilungarsi attraverso un fiume di parole serve a ben poco. Auspico una immediata riflessione da parte di tutte le istituzioni politiche, dall’estrema sinistra all’estrema destra, per far fronte comune. Un impegno che possa andare nella direzione giusta: salvaguardia di tutte le unità lavorative e una importante azione di riconversione ambientale dell’intera area. Solidarietà a tutte quelle famiglie che hanno sempre sperato in questi ultimi anni di poter lavorare in un ambiente sano e che invece ora si trovano di fronte all’ennesimo dramma di non sapere se potranno, nell’imminente futuro, mantenere la propria famiglia.
SINDACO MONTEMESOLA
Presidente Unione Comuni Montedoro
Vito Punzi