Dopo anni di vera e propria sudditanza nei confronti di Riva, omaggiato in ogni occasione, in cambio di due fontanelle nel cimitero, e, successivamente, di atteggiamento prono davanti alle decisioni imposte dal governo, l’ormai ex sindaco Stefàno, al limite dei tempi supplementari, si scopre rivoluzionario e, abbandonata la penna d’oca con cui ha vergato decine di letterine, propone il girotondo a Roma! E che dire delle dichiarazioni a raffica di autorevoli esponenti del Partito Democratico tarantino, e di colleghi parlamentari, che improvvisamente sembrano essersi svegliati dallo stato ipnotico in cui in questi anni hanno vissuto, plaudendo senza se e senza ma ad ogni provvedimento del governo del loro Renzi! Avessero tutti almeno il pudore di tacere. Il piano industriale dei nuovi potenziali gestori dello stabilimento è chiaro e difficilmente potrà cambiare. Come sempre accade le trattative in corso potranno produrre una riduzione degli esuberi, ma la strada è tracciata: non c’è sviluppo per una azienda che ha avuto anche 30 mila dipendenti, oggi ne conta 14 mila e a regime scenderà sotto gli 8 mila! Per non parlare del piano di ambientalizzazione di cui al momento sappiano solo che richiederà almeno altri 6 anni solo per la copertura dei parchi minerali. Non sono gli ulteriori ammortizzatori sociali a dare futuro al nostro territorio ma provvedimenti seri che favoriscano nuovi investimenti: una no tax area per almeno 5 anni, il potenziamento delle infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali, lo sviluppo vero del porto e della retroportualità. Dovremo attendere il prossimo governo per sperare che ciò si avveri. Un governo finalmente espressione del voto popolare, e assolutamente in discontinuità con quelli che hanno distrutto Taranto, e l’Italia intera in questi anni.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Roma, 2 giugno 2017