Ancora un altro colpo basso per Taranto: la vendita dell’Ilva sembra che porterà dai cinque ai seimila esuberi. Non un passo avanti come speravamo. Torno quindi a formulare la mia proposta: invito tutti gli altri candidati a sindaco a protestare tutti insieme direttamente dal ministro per lo sviluppo economico Calenda. Facciamoci carico di organizzare due pullman a testa. Sono convinto che a noi si unirebbero i sindacati e tantissimi cittadini. Non possiamo tacere e accettare, da cittadini e anche da candidati a sindaco, ancora una volta che la nostra città paghi per qualcosa che non ha fatto. È impensabile dover ancora ricevere da parte del Governo, un comportamento simile nei nostri confronti.
Cari candidati a sindaco che continuate a dichiarare di essere pronti a fare “battaglie sante” a favore di Taranto e dei tarantini, rimbocchiamoci veramente le maniche e organizziamoci per raggiungere Roma, adesso. Lo so, siamo agli sgoccioli della campagna elettorale, ma forse questa è l’occasione per dimostrare che le nostre non sono solo parole: “perdiamo” anche una sola giornata di campagna elettorale. Ne va del bene di Taranto.
Giro il mio invito non solo a tutti i miei colleghi candidati sindaci e tutti coloro che vogliono intraprendere questa “battaglia”, ma anche a tutti i parlamentari, consiglieri regionali e politici tarantini: è arrivata l’ora di fare qualcosa di concreto per la nostra città.
Almeno questa volta facciamoci sentire , dimostriamo che quando toccano il nostro territorio siamo tutti uniti a sua difesa.
Dopo tanti anni di immobilismo, guardiamo veramente al bene di Taranto e di tutti noi. Non giriamo la faccia. Mettiamocela. Taranto è la nostra “madre” e tutti noi non possiamo voltare le spalle ai lavoratori dell’Ilva. Uniamoci e combattiamo insieme affinchè questa proposta assurda venga rivista. Concludo come ho già fatto altre volte: penso che i tarantini e Taranto meritino almeno questo.
Pino Lessa