I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Massafra hanno arrestato C. O. , 45enne del posto, con a carico diversi precedenti di polizia, per detenzione illegale di arma comune da sparo e favoreggiamento.
Il 25 aprile u.s., in piazza Vittorio Emanuele di Massafra, venivano esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco, uno dei quali colpiva accidentalmente il finestrino posteriore di un’autovettura in transito, su cui viaggiava una famiglia. Le schegge di vetro provocavano lievi lesioni ad una giovane che sedeva sul sedile posteriore. Le immediate indagini condotte dai militari della Compagnia Carabinieri di Massafra, permettevano in poche ore l’identificazione e l’arresto dell’autore, B. A., 31enne sorvegliato speciale massafrese, il quale, per motivi da ricondurre verosimilmente a pregressi contrasti personali, aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un pregiudicato 37enne del posto.
Nella circostanza non fu ritrovata l’arma utilizzata, ma in sede di sopralluogo venivano repertati alcuni bossoli calibro 6.35.
A seguito di serrate ed ininterrotte ricerche della pistola, condotte mediante perquisizioni domiciliari e personali a carico di diversi pregiudicati del posto, avviate già subito dopo la commissione dell’evento delittuoso, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Massafra, con il supporto del personale delle Stazioni dipendenti e di una unità cinofila, specializzata nel ritrovamento di armi ed esplosivi, del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno, rinvenivano, in una cantina in uso al C. O., la pistola calibro 6.35 verosimilmente utilizzata dal B. A.il 25 aprile.
Le indagini sono ancora in corso con la finalità di individuare eventuali altri fiancheggiatori del B. A. e, soprattutto, allo scopo di sequestrare altre armi illegali e clandestine in circolazione.
La pistola sequestrata, la cui provenienza è tuttora da verificare, sarà sottoposta ad accertamenti tecnico – balistici per verificare l’eventuale utilizzo ai altri delitti.
Dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno, il C.O. veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto.