Un banchetto solo, staccato da tutti gli altri. Una classe enorme piena di compagni, ma allo stesso tempo vuota. Lui circondato da tutti e da nessuno. Il ridere di gusto, il vociare dei compagni, la campanella a fine lezione, la ricreazione, i compiti da fare insieme. Solitamente questi sono elementi cardine nella vita di tutti i giorni di uno studente normale. Ma per chi quel banchetto isolato lo occupa nell’indifferenza, sono rumori assordanti che difficilmente dimentica e che spesso tornano a fare male anche mentre guardi un trailer di un minuto e mezzo.
Amicizia, solidarietà, bullismo. Questi i temi trattati nel cortometraggio intitolato “Un amico per sempre”, diretto da Fabio Matacchiera e girato presso l’Istituto “Giovanni Pascoli” di Montemesola. Un progetto in cui il dirigente scolastico Vincenzo Tavella, i docenti, gli studenti e le loro famiglie, hanno fortemente creduto. E’ stato presentato questa mattina nella sala conferenze dell’Istituto e sarà trasmesso prossimamente presso il Cinema Teatro Orfeo.
La sceneggiatura a cura della scrittrice abruzzese Beatrice Ruscio, parla di due studenti che frequentano la scuola media. Andrea e Marco sono molto diversi tra loro eppure qualcosa li lega, qualcosa che nei bambini dovrebbe essere sempre al primo posto: il valore dell’amicizia. I due attori protagonisti, sono due allievi della 1°B: Antonio Costantini e Matteo Coro. I bambini sono stati affiancati da attori professionisti tra cui Marcella Lensi, Alessandro De Vita, Giuseppe Palomba, Marco Fanizzi, Cinzia Venneri e Bellosguardo Savino.
Questa mattina è stato possibile vedere il trailer del progetto, tra l’emozione e la commozione dei presenti. La dottoressa Ruscio che ha curato la sceneggiatura, ha spiegato l’importanza di educare i ragazzi al sentimento, all’amicizia. L’importanza di educare i ragazzi ad apprezzare il valore delle cose e non il prezzo. Questo insegnamento deve iniziare prima nella famiglia per poi proseguire nella scuola. «Una bambina mi ha detto che non riusciva nella finzione, ad isolare un compagno di classe» ha raccontato la dottoressa Ruscio «questo significa che i bambini custodiscono già questo valore».
Un progetto molto significativo che ha coinvolto i ragazzi, i docenti e le loro famiglie sia dal punto di vista didattico che emozionale. Un messaggio forte e chiaro che si spera possa fare sempre più da muro a quella che oggi è la maledetta piaga del bullismo e dell’emarginazione.