È stato presentato in conferenza stampa “Palagiano CardioProtetta”, un progetto PAD (Pubblico Accesso alla Defibrillazione) elaborato e realizzato dal Nucleo di Protezione civile 25 Palagiano.
All’evento, tenutosi presso l’I.I.S.S. “G.M. Sforza”, sono intervenuti il professor ingegner Antonio Castorani, presidente della Fondazione Puglia, la dottoressa Giannoccaro Fabiola, dirigente medico della Centrale Operativa 118 ASL Taranto, la dottoressa Ada Pizzi, direttore generale della Fondazione Puglia, Giuseppe Marchione, presidente del Nucleo Volontariato e Protezione Civile 25 Palagiano, la dottoressa Adriana Famà, subcommissario prefettizio del Comune di Palagiano, il Maresciallo Sergio De Bellis, Comandante della Stazione Carabinieri di Palagiano, il dottor Roberto Pollice, presidente dell’associazione Mediterranean Heart, Emiliano Acquaro, segretario e project manager del progetto “Palagiano CardioProtetta”, e il dottor Paolo Vinci, direttore scientifico Mediterranean Heart.
Scopo del progetto è garantire a Palagiano, con un intervento realizzato in circa 4-5 minuti, il salvataggio di una vita attraverso la defibrillazione, ovvero il ripristino del ritmo cardiaco e della circolazione sanguigna spontanea che avvengono a causa dell’arresto cardiaco improvviso.
Infatti l’unico trattamento per salvare la vita al paziente colpito da un arresto cardiaco, la principale causa di decesso in Italia, è la “defibrillazione precoce” che deve essere effettuata entro i primi 4/5 minuti dall’evento; in seguito la percentuale di possibilità di sopravvivenza diminuisce del 10% per ogni minuto successivo e, comunque, non evita traumi celebrali dall’esito invalidante a causa dell’ipossia (carenza di ossigeno).
Per questo il progetto “Palagiano CardioProtetta” prevede la realizzazione di una capillare rete di postazioni di emergenza dotate di defibrillatori, 8 fisse e 3 mobili, disposte in modo da garantire una “copertura” del territorio urbano di Palagiano adeguata a garantire un tempo di intervento utile per salvare la vita al paziente.
Il progetto prevede, inoltre, che un centinaio di persone sia opportunamente addestrato all’impiego del defibrillatore in modo da garantire un intervento qualificato in sito; i primi corsi sono già stati realizzati in questo mese, e nel prossimo si terranno gli altri che completeranno l’addestramento del personale coinvolto.
Si tratta dei soccorritori delle postazioni mobili, ovvero il personale del Nucleo di Protezione civile 25 Palagiano, i membri del corpo di Polizia Locale e della Vigilanza, nonché i commercianti di Palagiano che hanno aderito al progetto finanziandolo e ospitando all’esterno dei loro esercizi commerciali alcune teche con defibrillatori.
L’addestramento è curato da alcuni partner del progetto: la Centrale operativa del 118 della ASL Taranto, l’associazione “Mediterranean Heart” e gli istruttori della Salvamento Academy.
Questo è uno degli aspetti qualificanti del progetto “Palagiano CardioProtetta” che vede lavorare per la prima volta in sinergia istituzioni, associazioni e privati, al solo fine di garantire alla comunità un servizio di primo intervento di assoluta importanza.
Anche la comunità verrà coinvolta direttamente mediante eventi gratuiti per informare e sensibilizzare tutti i cittadini: in maggio nelle scuole si terrà l’iniziativa “Bimbi sicuri” a favore degli alunni, mentre nei mesi estivi sono previste manifestazioni nei luoghi di aggregazione della comunità.
Il progetto “Palagiano CardioProtetta” è vincitore del “Bando Salute 2016” della Fondazione Puglia che, con una dotazione di 18.000 euro, ha finanziato l’acquisto di dieci degli undici defibrillatori, uno è stato messo a disposizione dalla Parrocchia di San Nicola, e di 6 delle 8 teche per il loro alloggiamento.
Il progetto, patrocinato dal Comune di Palagiano, è cofinanziato dal Nucleo di Protezione civile 25 Palagiano e dalla Pubblica Assistenza “Maestrale Soccorso” di Palagiano.
L’arresto cardiaco improvviso può colpire in qualsiasi momento chiunque: per questo è indispensabile disporre di un defibrillatore nel raggio di poche centinaia di metri al luogo dell’evento.
In Italia le vittime di arresto cardiaco improvviso sono circa 70.000 all’anno, di cui il 50% circa sono persone che non avevano presentato mai la sintomatologia tipica delle patologie coronariche.