Come ogni anno Montemesola, così come un po’ tutta Italia, si prepara al momento più sentito dell’anno: la Settimana Santa. Una settimana questa, in cui fede, tradizioni e devozione creano un’atmosfera di silenzio e preghiera che invade l’intera comunità.
A Montemesola, così come diffuso in tanti altri comuni, si inizia dal venerdì che precede la domenica delle Palme, il cosiddetto venerdì di passione. In quel giorno si tiene la prima processione, quella della Beata Vergine Addolorata, a cura della Confraternita del Santissimo Rosario. La processione rievoca l’arrivo di Maria dalla Betania, alla ricerca disperata di suo figlio in tutta Gerusalemme.
Questo è un primo tradizionale momento religioso montemesolino che precede il triduo pasquale.
Il Giovedì Santo, 13 aprile, dopo la messa in Coena Domini presso la Parrocchia Santa Maria della Croce, viene allestito dal parroco e dai fedeli il Santo Sepolcro e la Chiesa è aperta alla comunità fino a tarda sera per l’adorazione. In quelle ore, “le ore Sante”, i confratelli delle confraternite di San Michele Arcangelo e SS. Rosario, scalzi, partono dalle rispettive chiese e si alternano in Chiesa Madre per l’adorazione.
Il Venerdì Santo è invece la volta della processione dei Santi Misteri, organizzata dalla confraternita di San Michele Arcangelo. Il rito avrà inizio alle ore 20.30 di venerdì 14 aprile e le statue come sempre, usciranno dalla Chiesa di San Michele Arcangelo. Ogni uscita sarà accompagnata da un coro.
Le statue saranno accompagnate per tutto il paese sulle note struggenti delle marce eseguite dall’associazione musicale Chimienti.
Tantissime sono state quest’anno le richieste da parte dei cittadini, di poter portare le statue. Intere famiglie o gruppi di amici avrebbero chiesto spontaneamente di portare il simulacro o i lacci. Segno questo, secondo membri dell’amministrazione della Confraternita di San Michele Arcangelo, che la comunità è attenta e presente ai riti religiosi.
Tra portatori di statue, lacci, ceri, confratelli e consorelle, si stimano all’incirca 180 persone. Addirittura per i lacci al Gesù morto, da sempre riservati (come per tradizione) ai medici, quest’anno si sono proposte persone che da sempre hanno nutrito il desiderio di accompagnare il simulacro, scortato dai Carabinieri in alta uniforme.
Quest’anno la base della sindone ha un nuovo aspetto. E’ stata infatti restaurata completamente da un confratello, Domenico Caroli.
Tantissimi sono i momenti importanti che fanno da contorno a questa processione e tante sono le loro storie. Il corteo ad esempio, è aperto dal troccolante, un confratello incappucciato e scalzo che da tantissimi anni oramai presta la sua opera di devozione. Il troccolante guida il corteo e lo chiude alla fine con il “tutto è compiuto”, ovvero i tre colpi di bastone alla porta della Chiesa alla fine della processione.
Presente da molti anni anche il Crocifero, un altro confratello che da anni si presta personalmente ed economicamente in questa processione.
Ma cosa c’è dietro questa processione? I preparativi avvengono giorni prima, con il montaggio delle statue e con la vestizione della Vergine Addolorata, una delle poche a busto intero e addirittura corredata di biancheria intima. Infatti il momento della vestizione è riservato alle sole consorelle.
TarantiniTime, quest’anno cercherà di raccontarvi qualcosa di diverso: tutto quello che avviene prima della processione. Continuate a seguirci!