«Al Vinitaly il nostro ambasciatore sarà ancora una volta il Primitivo di Manduria». Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura, scommette sul successo dei vini tarantini e pugliesi alla rassegna di Verona, in agenda dal 9 al 12 aprile: «E’ un’occasione d’oro per le aziende vitivinicole che hanno compreso da tempo quanto sia importante promuovere il nostro vino all’estero. Puntare sull’export è cruciale sia per i marchi storici e consolidati sia per le cantine emergenti, basti pensare che la produzione italiana fattura 10 miliardi di euro l’anno, di cui la metà, oltre 5 miliardi, arriva dalle esportazioni».
Un “terreno”, dunque, su cui continuare ad investire: «Vigneto Taranto è presente al Vinitaly con 39 espositori – sottolinea Lazzàro – e si tratta della rappresentanza più numerosa tra le 154 aziende provenienti dalla Puglia. É un segnale fortissimo che certifica la voglia dei nostri imprenditori “illuminati” di continuare a crescere in un settore in espansione e che, soprattutto, ha ancora margini importanti da sfruttare e nuovi mercati da conquistare».
Tra le oltre 4mila aziende enoiche presenti a Verona, oltre la metà sono socie di Confagricoltura e Taranto “schiera” brand di assoluto prestigio: Gianfranco Fino, Vetrère, Cantine di Lizzano, Cantore di Castelforte, Amastuòla, Tenute Emèra, Erminio Campa, Cerfeda Dell’Elba, Varvaglione, Lama di Rose, Agricola Pliniana. «Vignaioli e cantine – dice con orgoglio Lazzàro – che sono la punta di diamante di un movimento più ampio, fatto di diversi altri ottimi prodotti come il Negramaro o gli IGT Tarantino, Valle d’Itria e Murgia e di una miriade di produttori, chiamato a raccogliere i frutti del lavoro eccezionale degli ultimi anni».
La qualità, insomma, sta pagando, così come attestato dall’aumento del 37% per la produzione pugliese di vini Doc e Docg nei periodi più recenti, oppure dall’ottima vendemmia 2016 del Primitivo di Manduria: venti milioni di ettolitri, utili per produrre 25 milioni di bottiglie, con un balzo di oltre il 10% rispetto al 2015. «Annata di Primitivo da incorniciare – conclude Lazzàro – che a Verona sarà assoluta protagonista».