Oggi, 24 gennaio 2017 alle ore 7.28, si è verificata una nuova emissione non convogliata, denominata “Slopping”, dagli impianti dell’Ilva di Taranto, precisamente nell’Acciaieria nr.1.
Era accaduta la stessa cosa il 12 gennaio e in quell’occasione abbiamo appreso dalla stampa che da fonti Ilva è stato dichiarato quanto segue: “l’episodio è stato generato da un’accidentalità”.
Non è quindi un’accidentalità visto che dopo pochi giorni l’evento emissivo si è verificato dallo stesso impianto che ha generato lo slopping il 12 gennaio. Inoltre, cosa più importante, è la stessa Ilva ad attestarci con la sua documentazione una sistematicità ed una periodicità degli eventi emissivi:
Da gennaio a giugno 2016 Ilva ha dichiarato nr.17 emissioni visibili per l’acciaieria1 e nr.35 emissioni visibili per l’acciaieria2 (fonte Ilva, documenti pubblici sul sito del Ministero dell’Ambiente). Questi non sono numeri causati da un’accidentalità ma sono dati che attestano chiaramente la non attuazione delle prescrizioni AIA e il non corretto funzionamento degli impianti. La non attuazione delle prescrizioni AIA ci viene certificata anche dai verbali periodici di Ispra a seguito delle ispezioni nello stabilimento Ilva. Ne deduciamo che Ilva non rispetta la legge italiana e quella europea in ambito di norme ambientali.
Queste evidenze saranno, oggi stesso, inoltrate presso la Procura della repubblica di Taranto e alla Commissione europea, a corredo del dossier relativo all’infrazione europea mossa nei confronti dell’Italia.
Approfittiamo per sollecitare la stessa Ilva a fornire quanto prima i dati relativi alla marcia impianti degli ultimi mesi del 2016 in modo da ottenere un quadro completo delle emissioni relative allo scorso anno.