Solo pochi giorni fa la direttrice del MArTA, Eva Degli Innocenti in una conferenza stampa che segnava il bilancio del 2016 dell’importante polo museale tarantino, parlava di “integrazione” tra pubblico e privato e lanciava una sfida verso una nuova stagione di positività per Taranto.
Una sollecitazione che arriva in una fase strategica per il futuro della città – commenta il presidente dell’ANCE Taranto Paolo Campagna – e che interroga tutti sui destini di una comunità che ha bisogno innanzitutto di organizzare il proprio modello di sviluppo partendo da quel “tesoro” che la Degli Innocenti plasticamente raffigura con i reperti custoditi all’interno del Museo, ma che sono anche nelle buone energie e talenti che ancora questa città possiede e che devono imparare a colloquiare tra di loro.
Un assist quello della direttrice che l’ANCE accoglie con entusiasmo.
Siamo d’accordo con la Degli Innocenti. Il Museo è un patrimonio da capitalizzare e fa bene a richiamare l’attenzione dei privati perché il MArTA può amplificare la sua capacità attrattiva se saremo in grado di progettare una cornice adeguata, e altri attrattori di bellezza che attorno al polo museale siano in grado di fiorire – spiega Campagna – . Tutto questo implica che ci sia un disegno preciso, un obiettivo da perseguire anche dal punto di vista urbanistico ed edilizio che come ANCE abbiamo il dovere di contribuire a creare. Penso ai bandi del Ministero, ma anche al Museo che si integra con l’arte “urbana”, ma anche con la destinazione degli spazi che attorno all’ex convento degli Alcantarini devono tener conto dell’idea in prospettiva di quel quadrilatero della città.
L’ANCE, dunque, è pronta a dare il suo sostegno all’operazione “positività” lanciato dalla Degli Innocenti cominciando proprio dalle competenze che gli sono proprie, ma ragionando soprattutto sul collegamento tra Museo e territorio.
Il Museo, l’isola con il bando di idee per la città vecchia, il Castello, ma anche la stessa Piazza Garibaldi da tempo orfana di funzioni sociali e urbanistiche, l’affaccio a mare nel primo seno di Mar Piccolo, il polo museale dell’area Arsenale o l’eterno cantiere di Palazzo degli Uffici sono tutte diramazioni naturali di quel progetto di apertura verso la città-museo diffuso di cui parla la direttrice Degli Innocenti – afferma ancora il presidente di ANCE – diremmo le “simbiosi” da sviluppare per parlare di alternanza economica non solo in termini di esercizio dialettico ma di vera e propria pratica programmatoria.
Su questo – dice Campagna – già nei prossimi giorni proveremo a confrontarci con la direttrice del MArTA, presentando anche alla sua attenzione la “vision” che l’ANCE intende sviluppare insieme ad altri soggetti su gli aspetti urbanistici e edilizi che non sono solo questione di numeri, volumi e fattibilità economiche, ma anche una risposta sociale, culturale e di identità turistica. Per questo – termina il presidente di ANCE Taranto – occorre un grande processo di contaminazione tra competenze e potenziale pubblico e privato al fine di sviluppare un piano che dal Museo irradi tutto il suo potenziale mettendo assieme diverse funzioni in maniera equilibrata tra spazi pubblici, sistema residenziale e commerciale e aree verdi a fruizione culturale.