All’alba di oggi i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taranto hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto dott. Tommasino, nei confronti di tre soggetti tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso, sostituzione di persona e truffa. Il provvedimento scaturisce da una complessa e articolata attività d’indagine svolta dai militari dell’Aliquota Radiomobile, sotto la direzione dei Sostituti Procuratori Festa ed Anastasia.
Sono dunque tre i soggetti arrestati in Taranto e sottoposti agli arresti domiciliari, durante l’operazione che prende il nome dalla prassi consolidata da parte degli indagati di sostituirsi ad altri soggetti, presentandosi nelle filiali bancarie e presso le agenzie di credito con nomi falsi e muniti di documenti d’identità e certificati di reddito contraffatti.
All’alba sono scattatele manette per i tre soggetti, C. G., classe 1951, Q.P., classe 1960 e G.M., classe 1947, tutti tarantini e con precedenti specifici.
Le indagini – espletate tra l’autunno del 2015 ed i primi mesi del 2016 – sono state condotte dai militari dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taranto ed hanno riguardato il monitoraggio di quello che si è rivelato essere un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla truffa, alla falsità materiale ed alla sostituzione di persona finalizzati al percepimento illecito di finanziamenti. L’attività investigativa ha tratto spunto da un quotidiano ed usuale intervento effettuato in una filiale bancaria di Taranto da un equipaggio della dipendente Aliquota Radiomobile il quale, su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa del Comando Provinciale, ha constatato nella circostanza la presenza di un uomo – successivamente identificato in G. C. – il quale presentatosi in filiale e successivamente ai militari con altro nome e con un documento palesemente contraffatto, aveva appena tentato di commettere una truffa ai danni di quell’istituto di credito presso il quale, proprio con il documento falso aveva appena acceso un conto corrente sul quale i funzionari di banca avevano appurato fosse già pervenuto un bonifico di ben 27.000 euro circa da parte di una nota agenzia di credito.
La sagacia, l’intuito investigativo e la solerzia dei militari intervenuti, hanno consentito che quell’intervento non rimanesse isolato: a seguito dell’identificazione del truffatore nella cui disponibilità a seguito di perquisizione è stato rinvenuto il documento falso e delle denunce sporte dai funzionari di banca, i militari hanno ricostruito in maniera certosina tutte le operazioni svolte dall’individuo e da coloro che lo hanno supportato in quel periodo.
Le investigazioni, effettuate tramite servizi di osservazione controllo e pedinamento, esecuzione di perquisizioni, sequestri di numerosi atti documentali nonché con l’analisi accurata di una corposa documentazione bancaria, hanno focalizzato l’attenzione sulla reiterata attività delittuosa degli indagati, a carico dei quali è stata documentata la sussistenza di un vero e proprio sodalizio criminoso allo scopo di conseguire, con le modalità truffaldine, il ricavato di operazioni illecite di finanziamenti erogati da società di credito ignare e vittime delle loro condotte. L’attività criminosa del sodalizio è stata poi interrotta proprio dai Carabinieri a seguito dell’intervento e del controllo effettuato a carico di C. G. sorpreso dai militari come detto presso la filiale bancaria. Tuttavia le accurate indagini espletate hanno consentito di appurare altri episodi pregressi analoghi. Dall’analisi del modus operandi dei malfattori, sono stati infatti individuati ed accertati:
– la ripetuta interlocuzione con filiali bancarie ed agenzie di credito presentandosi con nomi altrui e con documenti d’identità contraffatti;
– l’attivazione di numerose utenze telefoniche a nome altrui;
– l’apertura di diversi conti correnti su cui fare confluire il profitto delle truffe di volta in volta consumate;
– l’approntamento dei documenti di identità e certificativi del reddito contraffatti da esibire presso gli istituti di credito;
configurando, per quanto riguarda il reato associativo, una netta e sistematica suddivisione dei ruoli in seno al sodalizio:
– G. C. nelle vesti di indiscusso protagonista il quale richiedeva in prima persona i finanziamenti interloquendo con filiali bancarie ed agenzie di credito;
– P. Q. quale necessario ed indispensabile collaboratore nelle condotte criminose che era solito spacciarsi quale futuro genero del C. di cui era autentica “spalla”;
– M. G. quale destinatario di alcuni bonifici con il compito di rendere ardua e complicata l’individuazione del denaro illecitamente acquisito.
L’attività investigativa svolta ha permesso di certificare e documentare il percepimento illecito di ben quattro finanziamenti riscossi dagli indagati per un totale di circa 111.150 euro ottenuti da agenzie di finanziamento tramite l’uso di documenti falsi, artifizi e raggiri constatando altresì che gli arrestati, dopo aver acceso innumerevoli conti correnti ne hanno rapidamente riscosso il denaro non lasciandone traccia.
Durante l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, nel corso delle perquisizioni, è stata rivenuta nella disponibilità degli indagati copiosa documentazione bancaria e copie di atti e documenti contraffatti dai quali si è ricavato ulteriore riscontro dell’attività illecita espletata da costoro. Quanto rinvenuto, debitamente sottoposto a sequestro, sarà oggetto di approfondita analisi al fine di risalire ad eventuali altre condotte delittuose.
Gli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni in attesa dell’interrogatorio di garanzia.