Per sabato 26 novembre l’Associazione Orizzonte 2001 di Ginosa (TA) organizza e promuove un nuovo incontro del ciclo “Caffè Letterari”. A partire dalle ore 19.00, la sede del Comitato Santissimi Medici in Piazza Plebiscito – spazio di incontro e di ascolto adiacente all’omonima chiesa in Corso Vittorio Emanuele #98 – ospiterà la presentazione del libro “Le mie vite”, opera prima di Maria Daria Mercante.
In apertura, l’attore e poeta Luigi Pignatelli, presidente dell’Associazione Hermes Academy Onlus e del Comitato Territoriale Arcigay Taranto, darà lettura delle più significative pagine del romanzo. Dialoga con l’autrice Rosa Laurenzano.
La partecipazione è libera e gratuita.
Vite precedenti vissute attraversando la storia, senza dimenticare le emozioni, il dolore e la morte. Possiamo davvero credere nelle vite passate? Studiosi, medici e filosofi affermano che sia possibile trovare la reminiscenza. L’autrice ha vissuto questa esperienza attraverso la luce dei sogni, che l’hanno proiettata su una strada senza ritorno.
Maria Daria Mercante, nata a Ginosa 40 anni fa, vive a Milano. Studiosa di esoterismo, spiritualità e cristalloterapia, con questa pubblicazione descrive le sue 11 vite passate (tutte al femminile) e sviluppatesi dalla prima metà del 1300 ad oggi. Le stesse sono frutto di sogni ricorrenti, verificatisi negli ultimi 12 anni. Il testo abbatte il tabù della reincarnazione: intesa come uno specchio, aiuta ad entrare in contatto con gli altri in modo più profondo e a trovare una connessione positiva, che permetta di creare buone relazioni e durature.
Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Qual è lo scopo della mia vita? Cosa c’è dopo la morte? Sono interrogativi che ognuno, prima o poi, si pone; sono espressioni di un bisogno innato di trovare un senso, un significato alla propria esistenza. Come si può pensare di dare una direzione alla vita, decidere come si vorrebbe impiegarla, se non si conosce cos’è, se non si comprende il suo senso profondo? Ciascun* di noi non solo vuole vivere, ma vuole anche sapere perché vive. L’esistenza quotidiana è spesso tentata di cadere nella rassegnazione e nell’angoscia, eppure tende continuamente verso una forte necessità di speranza. Ma cosa significa sperare? Studiosi, filosofi, scienziati, religiosi sostengono che la speranza abbia a che fare con la gioia di vivere; è quella capacità, inscritta nel cuore di ogni persona, di intravedere il senso e l’unità della realtà e della storia. In altri termini, non si può vivere senza speranza: sarebbe come vivere senza riuscire a dare una prima iniziare risposta all’interrogativo “perché sono al mondo?”. Daria se l’è chiesto infinite volte. “Ho avuto un’infanzia triste e piena di solitudine, in cui un grande pino domestico aveva l’ingrato compito di raccogliere il mio dolore. Ultima di cinque figli, ho dovuto lottare da subito per guadagnarmi un posto in famiglia e un pugno di libertà. Ho sempre dovuto combattere. Non mi risultava scontato nulla. Ed ho pagato, con lacrime amare, ogni mio errore.”