«Non si può risolvere tutto in nove mesi, ma si possono porre solide basi per rimettere l’Urbanistica al centro delle azioni del Comune: serve volontà politica e capacità di ascolto». Il presidente di Ance Taranto Paolo Campagna, esce dall’incontro di ieri pomeriggio degli imprenditori associati con l’assessore all’Urbanistica del Comune di Taranto, Gianni Cataldino, il Dirigente del settore Cosimo Netti ed il Presidente del Consiglio Comunale Piero Bitetti, la consapevolezza di aver riaperto il dialogo che potrebbe offrire nuovo slancio al settore edile.
Il quadro presentato all’assessore, del resto, non lascia molte alternative: «Le imprese di costruzioni – spiega Campagna – vivono ormai da anni una crisi senza precedenti che ha investito tanto il comparto delle opere pubbliche quanto quello dell’edilizia privata». Una crisi lunga e profonda certificata dai dati di Cassa Edile: quasi 5mila lavoratori persi, ore lavorate e massa salari dimezzati. «E’ un vero e proprio tracollo – sottolinea il presidente Ance – dei livelli produttivi ed occupazionali al quale le imprese hanno provato a resistere con tanti sacrifici e sforzi».
Ora, pero, le imprese lo sforzo lo chiedono al Comune e alla macchina burocratica, anche per rispondere adeguatamente alle indicazioni di legge appena sfornate dal Consiglio regionale della Puglia e incentrate, in particolare, sul riordino e snellimento in materia di autorizzazione paesaggistica e di semplificazione degli interventi edilizi. «Non ci interessa fare ora bilanci– rimarca Campagna – ma lavorare mettendo a frutto la disponibilità dell’assessore a superare le principali criticità amministrative, sia sul fronte autorizzativo sia su quello della pianificazione e programmazione del territorio».
Cambiare marcia, dunque, sfruttando l’abbrivio dell’ultimo chilometro: «Mi aspetto dal Comune – aggiunge il presidente Ance – un generoso scatto di reni. All’assessore abbiamo consegnato un documento che descrive linee di intervento e un modello di lavoro basato su tre parole chiave: programmare, progettare, semplificare».
Sul tavolo la richiesta di «sciogliere i nodi amministrativi che impediscono l’attuazione di alcune iniziative e programmi già varati», dall’altro la volontà di Ance di «piantare alcuni semi importanti in termini di riavvio di processi di programmazione e definizione di proposte per attivare finanziamenti su iniziative complesse di rigenerazione urbana». Uno scenario che punta direttamente a «recuperare condizioni almeno minime di efficienza ed operatività degli uffici delle Direzioni tecniche, segnatamente Ambiente e Urbanistica ed Edilità».
Strumenti e competenze, anche ricercando le giuste sinergie, che Ance chiede di indirizzare su programmi, progetti e strategie ben definiti: gli interventi per il Quartiere Tamburi legati al Contratto istituzionale di sviluppo; la Città Vecchia da “ridisegnare” e mettere in sicurezza; la valorizzazione delle aree demaniali e il Piano Salinella. «Al Comune – conclude l’architetto Campagna – chiediamo di avere idee chiare, progetti definiti, stanziamenti certi e volontà di lavorare fianco a fianco – e senza ostacoli di sorta – alle imprese private: noi siamo già pronti da un pezzo a fare la nostra parte». Puntuali sono state le risposte e gli impegni assunti dall’assessore. Sulle priorità evidenziate l’assessorato è al lavoro, dall’efficientamento degli uffici con modelli più flessibili e aperti alle questioni fondamentali del Contratto Istituzionale attinenti la rigenerazione urbana dei Tamburi, l’infrastrutturazione e messa in sicurezza della Città Vecchia come base delle azioni di valorizzazione che scaturiranno dal concorso di idee, sul rafforzamento delle attenzioni per le opportunità del federalismo demaniale.