“Non fa bene a nessuno la situazione che si sta creando, perché dopo l’incidente è facile dire che l’Ilva deve chiudere” dichiarano Gregorio Gennarini e Franco Granieri, RSU della Filcams Cgil della Steelservice, l’azienda in cui lavorava Giacomo Campo. I lavoratori hanno deciso di dire la loro in merito al dibattito sul futuro dell’acciaieria: “E’ troppo semplice per il presidente della Regione sostenere che l’Ilva deve chiudere, perché a nessuno fa piacere lavorarci, eppure ci sono migliaia di famiglie che dipendono dall’acciaieria. Che fine faranno? Quali sono i progetti della politica in proposito? Non si parla di questo, eppure questo per noi è fondamentale. E poi non basta chiudere, perché servirà risanare, bonificare. In Europa si è riusciti a coniugare ambiente salute e lavoro, solo qui al Sud, in Italia, no. Perché? Ce lo chiediamo in continuazione noi che in Ilva ci veniamo a lavorare. Vorremmo conoscere qual è il piano per il futuro e vorremmo conoscerlo il più presto possibile”.
La morte del giovane operaio sollecita anche altri quesiti. Continuano Gennarini e Granieri: “Dopo quanto accaduto al nostro collega Giacomo Campo entriamo in stabilimento con più dubbi, perché quello che ieri davamo per scontato, in termini di sicurezza, ora non lo è più”.
Infine, i due lavoratori della Steelservice fanno appello all’unità: “Da questa situazione si può venir fuori solo se si tutti uniti”.