“Con il ministro Galletti, in visita a Taranto, è giunta in città la fiera dei buoni propositi, da parte di un esecutivo nazionale che sembra non avere compreso per davvero la grave situazione di emergenza vissuta nel capoluogo ionico. Inquinamento che significa malattia, futuro incerto per migliaia di persone. Il ministro dell’Ambiente invita a spendere bene le risorse a disposizione, cosa assai ovvia, ma fa finta di non sapere che la ricetta proposta dal suo stesso governo sarà probabilmente inefficace. Ogni sforzo di ripulire Ilva dall’inquinamento sarà vano fino a quando Ilva non sarà chiusa. Stesso discorso vale per le zone circostanti, il Tamburi ed altre periferie, dove si respira polvere rossa”, così l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.
“I controlli più recenti dimostrano che il percorso di bonifica intrapreso non funziona – prosegue Labriola –. Il malato terminale Ilva viene faticosamente tenuto in vita per suffragare una fesi superata: che Taranto non possa vivere senza l’industria dell’acciaio. Non è così. Quanto avvenuto nella tedesca Ruhr insegna. Si può cambiare, si può vivere di artigianato, agricoltura, turismo, cultura e di molto altro, tutelando la dignità di una città e la salute dei suoi abitanti”.