SCOPERTA UN’ORGANIZZAZIONE DELINQUENZIALE DEDITA A UN SISTEMA DI FRODE FISCALE NEL COMMERCIO DI ACCIAIO. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto hanno dato esecuzione a due ordinanze di arresto domiciliare nei confronti di un imprenditore cremonese (F.L. di anni 81) e di un ragioniere commercialista tarantino (G.G. di anni 53), amministratore di una società di servizi contabili aziendali. I predetti erano a capo di un’organizzazione delinquenziale dedita a un sistema di frode fiscale nel commercio di rotoli di acciaio, posto in essere tramite società “cartiere” (cioè formalmente esistenti ma di fatto non operative). Le indagini hanno consentito di appurare che il predetto F.L., rappresentante legale di una società operante in provincia di Cremona, ha acquistato rotoli di acciaio (cd. Coils) da tre imprese aventi sede in Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Detto materiale è stato poi commercializzato attraverso fatture false prodotte dalle citate società “cartiere”, solo formalmente operanti presso la sede della predetta società di servizi contabili facente capo al suindicato G.G.. In pratica i trasporti dei rotoli di acciaio partivano accompagnati dai documenti di viaggio, di fatto regolari, emessi dalle società venditrici. Nel corso del tragitto e nelle immediate vicinanze dei depositi delle varie ditte destinatarie, detti documenti venivano distrutti dai vettori, verosimilmente compiacenti, e sostituiti con le fatture false prodotte dalle società “cartiere”. Tali “sostituzioni” cartacee celavano ai clienti finali l’effettiva provenienza delle merci e, nello stesso tempo, consentivano all’impresa di F.L., intermediaria di fatto dell’illecita manipolazione documentale, di tutelare in modo velato il proprio interesse economico. In tal modo, infatti, le ditte destinatarie dell’acciaio intestavano, a loro insaputa, i bonifici bancari alle società “cartiere” e il ragioniere G.G. provvedeva a riscuotere detti bonifici e a rimetterli in denaro contante a F.L.. Tale sistema di frode ha così consentito a F.L., con la connivenza di G.G., una evasione fiscale concretizzatasi in una indebita detrazione di I.V.A. per un totale di 1 milione e 700 mila euro. In ragione di ciò, il G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, dr. Pompeo Carriere, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dr.ssa Filomena Di Tursi, ha disposto, oltre alla restrizione personale dei citati responsabili, anche il sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie nei confronti di F.L. e della società a lui facente capo, sino alla concorrenza complessiva dell’importo suindicato.