Il Sindaco Stefano ha una responsabilità politica gravissima : ha spento l’ultima fiammella pur faticosamente accesa per alimentare la fiducia nella trasparenza, coerenza e fattiva operosità di una Amministrazione.
Con rocambolesche operazioni tutte interne al suo Consiglio comunale, la cui composizione oggi è ignota alla stragrande maggioranza dei cittadini , ha consegnato la città proprio a quella classe politica che la sinistra aveva combattuto.
In Giunta oggi ci sono i responsabili di quel fallimento a tutti noto come dissesto per effetto del quale questo Sindaco fu eletto nella nostra città, tanto per segnalarne una.
Nessuno osi dire che questa sia una Giunta ed una maggioranza consiliare neppure lontanamente vicina ai valori di una sinistra progressista e riformatrice.
Ciò che governa ( eufemismo) Taranto è un guazzabuglio di sigle non meglio identificabili con l’aurea condivisione del PD che esprime Presidenza del Consiglio e due Assessori di cui uno Vicesindaco.
Operazioni di pura e autentica gestione del potere amministrativo per arrivare al 2017, forti di un legame con pezzi di elettorato sulla base di chissà quali motivazioni.
Assenza totale di progettualità ed iniziative , scollamento evidente con Associazioni, Ordini professionali, forze economiche e mondo della cultura e della scuola se non per sporadiche quanto irrilevanti iniziative ben lontane dalla domanda di chi ancora spera, avendo deciso di rimanerci, di
vivere in una città normale. Perse tante opportunità, inesistente protagonismo ai tavoli che contano, ritardi inaccettabili anche nell’utilizzare ciò di cui la Città poteva disporre rapidamente.
Girando per Taranto la sensazione diffusa è che a prevalere siano anarchia ed illegalità.
Questo ultimo quanto annunciato rimpasto sa proprio per questo di arrogante amore per il potere vero e proprio e basta.
Ci spiace che ad essere entrato nella squadra di Governo sia anche l’ex Consigliere Cotugno , che nella fase iniziale aveva condiviso il progetto di POSSIBILE , senza poi rinnovare la tessera e quindi la sua adesione.
Più volte ed in tanti abbiamo provato a fargli comprendere le ragioni politiche e non solo dell’inopportunità di questa scelta. Tant’è , ognuno è giusto che faccia le proprie scelte e si assuma le proprie responsabilità.
Le amministrative sono alle porte.
Speriamo solo che le persone di buona volontà ma anche di specchiata e dimostrata pulizia morale ed intellettuale, abbiano la forza di superare individualismi e separazioni per costruire una forte alternativa a questo gioco al ribasso.
Taranto è morente e viene assistita così come si fa con un malato terminale perché questo fa il gioco di chi così, la vuole da sempre ed ha interesse che resti.
Ma gli anticorpi sono attivi. Devono solo provare a moltiplicarsi.
Non sarà facile ma è indispensabile provarci.