“Progetti come la ristrutturazione dell’Ilva, il gasdotto Tap, i rigassificatori e Tav non possono essere inseriti in nessuna strategia di sviluppo che sia realmente sostenibile. Eppure, è quello che hanno fatto il Pd e la maggioranza del Parlamento europeo inserendo tali progetti, previsti dal piano Efsi, all’interno della strategia Ue per la Macroregione adriatico-ionica”. Lo ha detto l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando il voto del Parlamento di Strasburgo alla relazione sulla strategia per la Macroregione adriatico-ionica. “Tali progetti – continua – sono ad altissimo impatto ambientale, controproducenti per la crescita dei territori e agli antipodi rispetto a quella ‘blue economy’ che, invece, dovrebbe essere uno dei pilastri della strategia di sviluppo dell’area dell’Adriatico e dello Ionio. Un pilastro che, alla luce di quanto detto, risulta essere solo una bella parola all’interno di un testo contraddittorio e pericoloso”.
D´Amato, insieme all’altra eurodeputata M5S Daniela Aiuto, puntano il dito anche contro l’atteggiamento del Pd sul prolungamento del corridoio infrastrutturale baltico-ionico fino a Brindisi: “Tale prolungamento è una vittoria italiana e del M5S, che ha cofirmato e fatto approvare un apposito emendamento alla relazione – spiegano – Quando abbiamo presentato la proposta in commissione parlamentare R,il Pd ha prima votato contro rischiando di farla cadere. Poi, sotto la luce dei riflettori di Strasburgo, e le pressioni del Comitato delle regioni ha dato il suo ok. Non è con questa ipocrisia renziana a uso e consumo dei media – concludono le due portavoce M5S – che si aiutano i territori a crescere. I cittadini lo sappiano”.