A nome dell’Amministrazione comunale desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti quei cittadini (tarantini e non) che hanno decretato l’indiscutibile successo della “Notte della cultura”, svoltasi nel centro storico. Migliaia di persone che, con encomiabile compostezza, hanno assistito ai numerosi eventi proposti da un’organizzazione impeccabile che ha dato ulteriore lustro alla città.
La gioia e l’entusiasmo che hanno pervaso i visitatori è stata la migliore risposta a quanti ritengono che Taranto sia incapace di programmare manifestazioni diverse da pur apprezzabili eventi di semplice aggregazione popolare. Con le proprie risorse storiche, artistiche e culturali (palazzi, chiese e università in primis), la città vecchia è stata capace di attrarre una moltitudine di persone come mai era accaduto in passato, grazie soprattutto ai concerti, le mostre d’arte, il “salotto della letteratura” e gli ospiti di prestigio che ne sono stati assoluti protagonisti.
Ne ha beneficiato l’immagine della città, ma anche l’economia, con gli alberghi, i bed and breakfast, i pub, i caffè e i negozi stracolmi di gente.
Nessun fenomeno di abusivismo commerciale, nessuna intemperanza, ma tanta voglia di respirare un’atmosfera diversa, elegante e raffinata, che ha dato un segnale ben preciso: il borgo antico di Taranto può trasformarsi in un’occasione di sviluppo culturale, economico e occupazionale per l’intera città. E su questo l’Amministrazione comunale sta da tempo lavorando, contando sulla preziosa e indispensabile collaborazione di “illuminati” investitori privati e degli operatori culturali più capaci, come hanno dimostrato Giuseppe Fornaro e Luigi Rigliaco nella meticolosa e apprezzabilissima organizzazione della “Notte della cultura”.
Una notte che ha consentito di “svecchiare” un’immagine un po’ desueta della cultura, con una formula che si è rivelata vincente: constatare che un pubblico numeroso e attento, ad esempio, ha assistito a una vera e propria “maratona del libro”, nel chiostro della sede di via Duomo della nostra Università è stato estremamente confortante. Come entusiasmante è stato vedere tantissima gente assistere alla conversazione con la scienziata di fama mondiale, nostra concittadina, Antonella Viola che ha parlato di medicina, salute e ricerca. E come tralasciare la curiosità e l’attenzione che hanno caratterizzato il pubblico delle numerose mostre d’arte e di fotografia (tra cui quella della newyorkese Rebbecca Arnold)? Per non parlare dei momenti musicali di assoluto valore e prestigio che hanno visto nell’esibizione della straordinaria violinista Saule Kilaite, in piazza Duomo, il momento più esaltante e coinvolgente.
Insomma, Taranto può e deve essere tutto questo. La “Notte della cultura” lo ha dimostrato ampiamente e lo ha fatto con i suoi cittadini e i tanti forestieri che l’hanno accompagnata per mano, in un itinerario esaltante e foriero (in un futuro mi auguro non lontano) di un’inversione di tendenza che tutti auspicano, spesso solo a parole, e su cui invece l’Amministrazione sta da tempo investendo risorse umane ed economiche.