L’Incontro organizzato dal candidato Gianni Liviano alle regionali, in una delle due liste a favore di Emiliano, quale candidato presidente della regione Puglia, hanno confermato ancora una volta, che di Taranto e provincia, non gli interessano le difficoltà che trovano i cittadini della comunità ionica esposta all’arco Ionio. Liviano, tempo addietro, promise di organizzare a un incontro tra le associazioni/movimenti con il senatore Filippi, quale capogruppo Pd, in commissione trasporti, trattando i temi riguardanti i traporti. L’incontro è avvenuto l’altro ieri a Grottaglie, (24 aprile 2015) presso il castello Episcopio. Essendo che si parlava di trasporti, ovviamente, ho partecipato come rappresentante del movimento Taranto, Diritto di Volare, per ascoltare se portava novità diverse dalle solite che registriamo quotidianamente e per esprimere il nostro disappunto su com’è trattata la questione mobilità per la provincia di Taranto, e nello specifico quello aeroportuale. Andiamo per gradi. Ci sono stati degli interventi da parte di alcuni presidenti e rappresentanti locali, sia associativi (compreso il sottoscritto) che imprenditoriali. Alcuni interventi interessanti, altri un po’ meno funzionalmente fattivi. Personalmente, non ho gradito, quando un imprenditore ha chiesto di puntare sulla destinazione cargo, senza comprendere che il esso, è una mera destinazione fallimentare. Considerando che il traffico merci è gestito essenzialmente (80% circa) dai sistemi aeroportuali di Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia. Attualmente, non avendo nessuna struttura con i relativi mezzi, non possiamo spedire nemmeno una “balla di fieno”. Giusto per chi ancora non ha compreso alcune questioni concernenti il sistema aeroportuale italiano, decretato dal Piano Nazionale Aeroportuale del 19 febbraio 2015, ancora non firmato dal Presidente della Repubblica, (oltre un mese fa, il sottoscritto, quale rappresentante del movimento Taranto, Diritto di Volare, chiedevamo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al Presidente, di non firmare il decreto, spiegando gli ingiusti motivi). Il PNA individua 10 bacini di traffico omogeneo, 1) Nord-Ovest, 2) Nord-Est, 3) Centro-Nord, 4) Centro Italia, 5) Campania 6) Mediterraneo-Adriatico, 7) Calabria, 8) Sicilia Occidentale 9) Sicilia Orientale, 10) Sardegna. In questi bacini sono stati individuati 3 aeroporti strategici intercontinentali, in precedenza denominati, i 9 aeroporti strategici inseriti nella core network europea, e cioè Torino Caselle, Bologna e Pisa/Firenze, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania e Cagliari. All’interno di ciascun bacino vi sono, inoltre, aeroporti considerati di interesse nazionale (Milano Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero). Ovviamente, ci sono delle condizioni per essere tali, e sono:
la specializzazione dello scalo e una sua riconoscibile vocazione funzionale al sistema all’interno del bacino di utenza;
la dimostrazione, tramite un piano industriale corredato da un piano economico-finanziario, che l’aeroporto è in grado di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e adeguati indici di solvibilità patrimoniale, almeno su un triennio.
La mancanza di queste condizioni determinerà l’uscita dello scalo dall’elenco degli aeroporti d’interesse nazionale.
La qualifica di aeroporti d’interesse nazionale è attribuita anche a quegli scali che garantiscono la continuità territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalità di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuità.
Il piano nazionale degli aeroporti determina la strategia degli investimenti dello Stato nelle infrastrutture di collegamento degli scali.
Si è appreso che la scelta del governo, è rendere l’aeroporto di Taranto – Grottaglie un punto di riferimento per le sperimentazioni industriali e fare cargo. Ovviamente, nel sentire la funzione cargo, mi è scappata una risata. Considerando che da 10 anni, ci propongono progetti mega galattici, per il famoso cargo.
Allora mi viene un dubbio, essendo che, non avremo le condizioni future per rispettare i 2 punti richiesti, l’aeroporto di Taranto – Grottaglie, diventerà esclusivamente a favore dell’industria. Ancora una volta, siamo scippati dei nostri diritti, un aeroporto che diventerà presto, a vocazione cargo? – industriale, le ferrovie che non danno un soddisfacente servizio alla comunità dell’arco ionico, favoriscono solo l’utilizzo dei mezzi su gomma e la dorsale adriatica. Mi domando e vi domando, la determina dell’equa ripartizione di voli passeggeri fra gli scali di Bari, Brindisi e Taranto, previsti dalla convenzione di gestione, che fine ha fatto? Crediamo che il nostro territorio, stia vivendo un periodo di estrema negatività, per politiche alcune imposte assurdamente e altre, negate. Possibile che nessuno dei nostri rappresentanti politici, riesca a imporre una linea alternativa alla grande industria o alla industrializzazione d’infrastrutture che abbiamo e che sono puntualmente rese a vocazione industriale. Crediamo che la Regione Puglia, non ci ami oppure non ci merita.
Cav. Alfredo Luigi Conti
Presidente movimento Taranto, Diritto di Volare!