Montemesola si arricchisce di un’altra associazione, nuova, che parte dal passato per recuperare il presente; un presente, forse poco sentito, sottostimato dai suoi cittadini, rispetto alle proprie potenzialità. Con queste e tante altre premesse, è nata l’associazione politico – culturale intitolata al professor Peppetto Notaristefani, un insegnante di scuola elementare, che a Montemesola ha lasciato tracce profonde. Aperta ufficialmente alla cittadinanza sabato sera, l’associazione vede nel suo direttivo il presidente Claudio Altavilla, il vice presidente Chiara Girace, il segretario Carmine Dragone e gli altri membri Francesco Marangi, Francesco Velardi e Valentina Moscato. L’associazione è no profit, e i fini sono quelli di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politico –culturale del paese; promuovere l’impegno sociale e il dibattito, fondamentale nella vita di una comunità. Si prefigge anche di promuovere ed organizzare manifestazioni culturali, teatrali, cinematografiche. Il tutto per spronare la città a far politica, confrontarsi, stare insieme, al di là del ‘credo’ politico. L’idea di fondare questa associazione nasce da lontano, nel 2007 precisamente, come spiega Francesco Marangi. Peppetto Notaristefani, fu anche un consigliere comunale del comune di Montemesola, quando alla guida vi era il sindaco Angelo Aloia. In quegli anni, precisamente il 6 novembre del 1949, fu emanata una delibera che trattava la definizione dei confini tra i comuni di Montemesola, Crispiano e Grottaglie. Per questa causa, Peppetto Notaristefani, fu sollecitato da alcuni cittadini di Montemesola, che possedevano terreni ai confini tra i comuni. Egli si batté per questo motivo, in fede al fatto che Montemesola come comune, era nato molto prima degli altri. Parliamo del 1589. La battaglia però, ebbe poco successo, la delibera non fu riconosciuta, nonostante una petizione popolare, firmata da 215 contribuenti. Leggendo alcuni passi del testo, Francesco Marangi rimarca il tempo in cui quella delibera è stata scritta: un tempo in cui la politica era davvero sentita, e al territorio si guardava con il cuore, “per la tutela della civiltà, progresso e bisogni”. Di Peppetto Notaristefani si conserva una raccolta di appunti, alcune sue memorie, che racchiuse in un libro, saranno presentate il prossimo 13 febbraio. Una serie di aneddoti e pensieri, che fanno capire quanto questo uomo fosse innamorato della sua terra, e quanto fosse doloroso guardarla da lontano e dover andare via. Come giustamente ha fatto notare l’architetto Adolfo Corrente nel corso della presentazione, già il vezzeggiativo ‘Peppetto’, lascia pensare che questo insegnante abbia marcato forte la sua presenza nella società. Un affetto, che alla fine è quello verso ciò che è l’essenza del maestro, ovvero la trasposizione del sapere. Nei suoi racconti, il professor Peppetto, puntava l’attenzione su una Montemesola che andava sparendo, ed è evidente il timore verso qualcosa che poteva andare perduto. Si ricorda una Montemesola degli anni ’20, una piccola comunità con gravi problemi ma con una solida struttura sociale. Dunque un libro, che accosta alla trasposizione storica, l’aneddoto; una realtà ipotetica che si collega ad una realtà fattuale. “Non piango ma il cuore mi si riempie di tristezza”, scriveva Peppetto nel suo aneddoto ‘Nostalgia’, la nostalgia del suo paese, in cui era nato e cresciuto. Un’accurata analisi, politica, storica e culturale, che l’associazione a lui intitolata si propone di ripercorrere con una serie di iniziative. Che sia un buon punto di partenza per la riscoperta di valori culturali e confronto sociale?
Elena Ricci
dal Quotidiano Taranto Oggi – 26/01/2015