Riceviamo e pubblichiamo
Rosso come la femminilità e la sensualità. Rosso come l’amore verso il prossimo. Rosso come il conto di chi non arriva a fine mese. Rosso come un ideale politico tradito. Il rosso è tutto questo e molto altro ancora, e le fotografe della collettiva “Donne senza volto”, sezione femminile del circolo fotografico “Il Castello”, sono pronte a far rivivere i mille significati di questo colore attraverso i propri scatti. La settima edizione della consueta mostra delle donne avrà come titolo, appunto, “Qualcosa di rosso”, e si svolgerà dall’8 al 23 marzo al Centro della Fotografia di Taranto, nuova sede del circolo “Il Castello”.
Le donne della collettiva, giunte quest’anno a 23, si propongono di coinvolgere i visitatori in un viaggio che partirà dall’esplorazione dell’universo femminile, per giungere ad approfondire alcuni aspetti della storia e della cultura del nostro Paese; ma non solo. Ci sarà spazio anche per il quotidiano, visto nei suoi momenti più leggeri e giocosi, ma anche in quelli più profondi e drammatici. Il tutto interpretato secondo la sensibilità tipica delle donne, che darà vita a una serie di immagini destinate ad emozionare e a suggestionare i visitatori più di qualsiasi parola, lontano dagli stereotipi e dai luoghi comuni.
L’inaugurazione si terrà sabato 8 marzo alle ore 19.30, con ingresso libero e gratuito. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.30. L’evento è patrocinato dalla consigliera di Parità della Provincia di Taranto, Barbara Gambillara, dal Comune di Taranto e dalla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
In questi sette anni di attività, sono stati molti i temi affrontati dalla collettiva “Donne senza volto”: l’uomo, la canzone, la violenza contro le donne, la Costituzione italiana, i libri, le donne che hanno fatto la storia e, quest’anno, il rosso. Fin dalla prima edizione, che si è svolta nel 2008, è stato deciso di inaugurare la mostra, simbolicamente, l’8 marzo. Il nome “Donne senza volto”, che è stato assunto a partire dalla seconda edizione, è al tempo stesso un riferimento al fatto che negli anni il volto delle partecipanti è cambiato, e a quello che non è il volto in sé ad essere importante, ma la creatività e la passione di ognuna. Infine, “Donne senza volto” è un omaggio alle tante donne nel mondo che, ancora oggi, vengono private della propria voce.
Rosa Cambara