Abbiamo accolto con grande condivisione l’invito dell’Arcivescovo Monsignor Filippo Santoro a contenere i toni di questo ultimo scampolo di campagna elettorale, per rispetto ai cittadini e per far risaltare contenuti concreti ai fini dello sviluppo di Taranto, lo abbiamo fatto anche in via unilaterale, evidentemente.
Tra le questioni che si strumentalizzano, cavalcando le ansie dei residenti, trova posto anche la questione immigrazione.
Orbene, mentre qualcuno si diverte a creare allarmismi ad esclusivo uso elettorale, vorremmo ricordare ad alcuni politici improvvisati che questo ultimo tema sfugge alle competenze di un sindaco: noi preferiamo mostrare sobrietà nelle reazioni e serietà ai cittadini interessati.
In particolare, in relazione al bando per l’accoglienza temporanea e alla relativa disponibilità dell’ex Liceo Artistico Lisippo per qualche decina di immigrati, numeri sempre rientranti nelle quote già assegnate a Taranto, ci piace sottolineare che la valutazione ministeriale coinvolgerà la nostra Prefettura, che ad ogni modo ha già dichiarato di voler condividere l’iter circa la decisione finale con l’amministrazione comunale.
E da questo punto di vista il futuro sindaco potrà ricercare ed indicare, sempre di concerto con le istituzioni competenti, nuove sistemazioni sfruttando magari la disponibilità già avanzata da parte del Terminal Jonio sulla strada statale Appia.
Taranto deve sfuggire dall’immagine di pessimismo triste che il centrodestra vuole diffondere.
La nostra città deve essere governata per il bene dei cittadini senza comode scorciatoie autoritarie e populiste, ma con la fermezza di poter svolgere fino in fondo il proprio ruolo di grande città del Mediterraneo.
Noi non vogliamo speculare sui deboli, noi preferiamo seguire l’opera faticosa delle istituzioni e lavorare per soluzioni praticabili.
Da Sindaco controllerò che nessun cittadino si possa sentire mai prevaricato nei propri diritti, ma lavorerò anche per evitare quelle brutte figure che un certo modo di fare politica, di tanto in tanto, fanno rischiare a Taranto e ai tarantini.